#BLFeventiOTTOBRE
Tutti i colori del mondo…racconti di viaggio
L’evento è organizzato dal Fotoclub Effeunopuntouno di Moie che dal 2013 si occupa della promozione e della diffusione della cultura
in generale con particolare attenzione alla cultura delle arti visive.
06/10/2017 H. 21.15 Eva Luccioni “Due”Nella Terra del Sol Levante
Istanti a colori. Immagini che raccontano lo stupore che il Giappone disegna negli occhi di chi entra per la prima volta in contatto
con la sua esuberante magia. Tokyo, Hakone, Kyoto, Nara, Hiroshima, novembre 2013.
13/10/2017 H. 21.15 Cristiano Quagliani Il Deserto Colombiano“La Guajira”
La serata sarà un racconto con contributi fotografici e video provenienti da una delle zone meno turistiche della Colombia: il deserto
della Guajira. Un viaggio rigorosamente “sulla strada” di tre amici dalla cittadina di Riohacha attraverso le zone desertiche della
Guajira per arrivare fino al punto più a Nord del Sudamerica, ovvero la penisola di Punta Gallinas. Il viaggio si snoderà attraverso
piccoli villaggi abitati dalle popolazioni di etnia Wayuu, zone desertiche e stupende scogliere a picco sull’Oceano Atlantico.
Non mancheranno alcuni piccoli inconvenienti di viaggio e stupendi incontri con la meravigliosa gente del luogo.
Un paesaggio surreale e selvaggio accompagnerà tutto il tragitto, in una delle zone forse meno esplorate dell’intera Colombia e di tutto
ol Sudamerica.
20/10/2017 H. 21.15 Baldo Basone “La Grande Mela”
Il termine “Grande Mela” non ha origine dal peccato originale, per quanto la metropoli americana sia spesso luogo di perdizione, il suo
accostamento al frutto del peccato ha origini meno viziose. “Big Apple” appare per la prima volta su un giornale in un articolo scritto
da John Fitzgerald sul “Morning Telegraph” di New York, pare che l’avesse sentito dire da alcuni stallieri afroamericani che si riferivano
all’ippodromo cittadino come alla “Mela più grossa che pende dall’albero della fortuna”, in quanto le scommesse venivano pagate di più
rispetto agli impianti ippici. Negli anni ’20 e ’30, nel cuore di New York, tra Manhattan ed il quartiere di Harlem, cominciava il
successo della musica Jazz. Molti dei locali in cui i musicisti si esibivano, usavano pagare gli artisti con una grande mela rossa e fu
così che, dopo sportivi e scommettitori, anche i musicisti cominciarono a riferirsi a New York come la Grande Mela.
Il perchè New York si chiama La Grande Mela, ha origini più recenti. Infatti, il termine torna in auge nel 1971 quando, l’allora
Presidente dell’ufficio del turismo, adotta il simbolo della Mela per la sua campagna di promozione turistica della città.
L’idea di invitanti mele rosse contrastava quella che ormai era in quegli anni l’immagine della città, nota alle cronache come un luogo
violento e pericoloso. Da allora New York è divenuta definitivamente “The Big Apple”.
27/10/2017 H. 21.15 Simone Francescangeli Bolivia: 4090…come polvere
A 4090 metri sul livello del mare, in Bolivia, sulle alture delle Ande, migliaia di persone vivono del lavoro in miniera…
“non sappiamo cosa esiste più in là della roccia… stiamo tutto il giorno con questo pensiero: “Cosa c’e’ più in là?”.
A volte le pietre possono riservarci delle sorprese… oggi siamo poveri ma domani la pietra si può trasformare in una di qualità molto
buona…questo è quello che cerchiamo noi minatori… oggi siamo poveri ma domani la nostra vita può essere diversa… da essere poveri
a poter avere una vita normale, stabile, sempre con un lavoro onesto… è la necessità il fattore che ci obbliga ad essere minatori.”.
Una vita precaria, incerta e breve, come quella di migliaia e migliaia di persone al mondo. Realtà e simboli.